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Storia di Castelliri

Cenni storici del passato del Comune di Castelliri

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Cenni storici

Alcune testimonianze archeologiche riportano la presenza di un castrum alle dipendenze della colonia romana di Cereatae Marianae, l’odierna Casamari. Durante il Medioevo Castelluccio appartenne a diversi signori, fra i quali si ricordano un Roffredo di Isola e un Corrado di Marlenheim. Posta nel giustizierato di Terra di Lavoro, nel Regno di Napoli, per un breve periodo fece anche parte dello stato della Chiesa.

A metà del XV secolo, dopo aver assistito agli scontri tra l’esercito pontificio e i soldati dei Cantelmo, duchi di Sora e conti di Alvito, fu distrutta da un sisma (1456). Sullo scorcio di quello stesso secolo, entrò sotto il dominio della famiglia della Rovere.

Dal 1579 fece parte, invece, del Ducato dei Boncompagni, poi Boncompagni-Ludovisi, che ne ressero le redini sino al 1796.

Durante il triennio giacobino, Castelluccio vide imperversare sul proprio territorio il capomassa Mammone, che nel 1799 tenne più volte in scacco le truppe francesi. Quelle forme di banditismo rinvieranno, poco meno di un secolo più tardi, al più classico dei fenomeni antiunitari: il brigantaggio registrò proprie in quest’area, al confine tra lo Stato Pontificio e l’ormai ex-Regno delle Due Sicilie, fasi intense e cruenti.

Entrata nel Regno d’Italia, con un decreto del 1878 Castelluccio mutò nome in Castelliri.

Un altro terremoto avrebbe nuovamente contribuito a ferirla in modo indelebile. Era il 13 gennaio 1915. L’odierna fisionomia urbanistica, caratterizzata da abitazioni basse, riflette nitidamente gli esiti di quella tragedia, che devastò la Marsica e parte della Media Valle del Liri.

Il territorio di Castelliri, bagnato dal Liri, si estende ai piedi dei monti Ernici su un territorio di 15,51 kmq. Per l'amenità dei luoghi, si riscontra la presenza dell'uomo sin dagli albori della civiltà. Nicolucci ha rinvenuto oggetti risalenti all'epoca della pietra e una necropoli dell'età del ferro. Il Pierleoni sostiene che quest'ultima scoperta prova che nel territorio sorse un pagus che sopravvisse anche alla età romana.

Il Momsen riferisce che nel suo territorio sono state rinvenute due iscrizioni: una di un cambiavalute cereatino e l'altra (in località Madonna della Neve) riguardante duonviri che fecero lastricare una strada. Questa si snodava in località Collasturo e si pensa che sia una diramazione della via Latina, alla cui sinistra sorgeva, come tramanda Strabone, Cereate.

In questo municipio, secondo Frontino e Plutarco, nacque il grande Caio Mario .

E' opinione dominante che Castelliri era ricompreso nel territorio di Cereate, pertanto, l' arx di quest'ultima roccaforte degli Ernici, a confine con i Volsci, potrebbe individuarsi in località Codarda. Presumibilmente distrutta durante le invasioni barbariche, nello stesso luogo, fu ricostruito nel medioevo un modesto Castello, che ci è stato tramandato dalle fonti con il nome di Castelluccio. Ricompreso nel ducato di Sora, è appartenuto ai signori legati ai D'Angiò e poi ad altri seguaci degli Aragonesi.

Nel 1580 passò ai Boncompagni e poi al Regno di Napoli. Nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Salome, vi è custodita una croce del 1600, che appartenne al Cardinale Baronio. Nel 1873, Castelluccio di Sora, cosi si chiamava in quel tempo, contava 1640 abitanti, un ospedale ed una banca agraria. Con R.D. del 1878 fu autorizzato a chiamarsi Castelliri. Distrutta dal terremoto del 1915 è stata ricostruita ed oggi ha un fiorente area industriale. La città è divisa in due parti, una arroccata sulla collina l' altra estesa in pianura loc. Piana; nella zona bassa si è sviluppata la parte nuova del centro e soprattutto hanno trovato sede molte piccole aziende industriali che rendono Castelliri una delle realtà' territoriali più attive dell' intera zona. Situata anticamente nell' "ager arpinas", divenne colonia romana intorno al 305 a.C. al termine delle guerre Sannitiche; nel periodo medioevale fu a lungo soggetto ai Boncompagni. Recentemente sono state individuate, sotto l'abitato urbano, delle splendide grotte che meriterebbero una diversa valorizzazione in virtù della loro forte valenza turistica.

Fiere: Fiera del Crocifisso (terza domenica di luglio). Fiera di Santa Maria Salome (la domenica successiva al 22 ottobre, giorno in cui si festeggia la Santa Patrona di Castelliri).

Specialità gastronomiche e prodotti tipici: cucina tipica ciociara, aglio rosso DOP di Castelliri.

Beni storico-culturali: Chiesa Santa Croce, Chiesa di S. Rocco, Chiesa di Santa Maria Salome, Chiesa della Madonna del Campo, Chiesa della Madonna di Loreto, l’antica muraglia detta più comunemente “Il Muraglione”.

Ultima modifica: venerdì, 24 febbraio 2023

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